Il concetto di restauro conservativo di vetrate è relativamente moderno: in passato l’intervento sulla vetrata antica si risolveva spesso nella sua sostituzione e quindi nell’istallazione di una nuova, legata ai dettami della moda artistica di quel tempo.
La rivalutazione dell’arte vetraria ha contribuito a creare una cultura nuova per queste opere, inoltre la tecnologia ha permesso l’evoluzione dei mezzi di indagine e dei materiali adatti al restauro delle vetrate.
Resta comunque fondamentale la conoscenza delle origini tecniche ed artistiche della vetrata e la concreta comprensione dei materiali e dei modi di realizzazione dell’opera; quindi risulta necessaria una interazione tra specialisti storici dell’arte, la manualità e la sensibilità del restauratore, egli stesso, inevitabilmente, artista vetraio.
Lo Studio Polloni opera ormai da oltre 80 anni nel campo del restauro delle vetrate storiche, sia pubbliche che private, in qualsiasi stile ed epoca applicando l’enorme bagaglio di esperienza, supportato dalla ricerca scientifica più avanzata e con il contributo storico artistico delle Soprintendenze italiane, seguendo le linee guida del CVMA (Corpus Vitrearum Medii Aevi).

IL RESTAURO CONSERVATIVO

La prima operazione necessaria è effettuare un soppralluogo in situ, per valutare le condizioni della vetrata e eventuali problematiche possibili da riscontrare, dopodichè verranno decise le modalità di intervento per il restauro.

È sempre indicato fare una documentazione fotografica sul posto sulle condizioni della vetrata e un controllo sommario dello stato conservativo in cui si presenta la pittura (grisaglia) e lo stato strutturale dei piombi.

Stato iniziale

Muratura perimetrale

Durante lo smontaggio, che è comunque inevitabilmente un trauma per la vetrata, va prestata massima attenzione e cautela, dal momento che spesso le condizioni dei pannelli sono tutt’altro che ottimali. Piombatura, saldature, bacchette di sostegno e legature, grisaglie, sono quasi sempre in condizioni più o meno precarie.

 

 

Molte vetrate storiche site sopratutto negli edifici religiosi (cattedrali, chiese, ecc.), solitamente sono sprovviste di un telaio perimetrale di alloggiamento ed i pannelli sono murati lateralmente in una traccia nella pietra.

Smontaggio

Prima del restauro, interno

 

 

Dopo lo smontaggio dei pannelli, gli stessi sono adagiati in apposite casse di legno per il trasporto in sicurezza nel laboratorio di restauro.

È in laboratorio che avviene il vero e proprio restauro.

Indispensabile è la documentazione fotografica accurata fronte/retro, che proseguirà per tutte le fasi del restauro, proporzionalmente all’importanza dell’Opera.

 

 

Di ogni pannello viene eseguito un rilievo della piombatura in scala 1:1, su pellicola trasparente, con indicate tutte le tessere nella loro condizione attuale (non originale, rotta, sostituita da….) secondo i simboli grafici suggeriti dal CVMA.

Ogni singolo pannello, dopo un controllo accurato, viene restaurato con le specifiche operazioni necessarie mantenendo intatta l’originale orditura dei piombi e solo in caso di estrema necessità ove la trama del piombo originale appaia gravemente ammalorato, si procede allo smontaggio accurato dal piombo vecchio di ogni singola tessera vitrea, per poi successivamente ritessere il pannello completo con tutte le tessere vitree smontate, con piombo nuovo, uguale o simile all’originale. La ritessitura del nuovo pannello, avviene, utilizzando i disegni grafici, precedentemente effettuati sul l’originale pannello, come linee guida.

Rilievo della piombatura

Eliminazione dei piombi dal volto

 

Sia per le tessere vitree rotte recentemente, sia per le passate ripiombature di tessere fratturate, che soprattutto nel caso di volti o mani deturpano il disegno, viene valutata la necessità della rimozione ed eventuale incollaggio con appositi collanti reversibili.

 

Procedura assai delicata è la pulitura dei due lati della vetrata che presentano problematiche diverse. Sul lato interno la presenza della pittura originale impone un’attenzione particolare per preservarla compatibilmente alla pulitura.

Faccia esterna prima del restauro

Faccia esterna con incrostazioni rimosse

Il lato esterno può presentare incrostazioni e/o calcificazioni porose assai tenaci date dalla corrosione del vetro antico, che se possibile andranno rimosse, con prodotti già testati da laboratori scientifici in Italia o all’estero.
La stuccatura serve ad irrobustire i pannelli artistici ed impermeabilizzarli, eseguita tra l’interstizio piombo/vetro a spatola.
Il ritocco pittorico sulle vetrate artistiche antiche viene eseguito a freddo con l’ausilio di colori in polvere idonei e prodotti di origine vegetale, effettuato per ringranare le mancanze di colore dovute al distacco delle grisaglie originali del dipinto.

 

Terminato il restauro in laboratorio la vetrata viene ricollocata nella propria sede originaria, solitamente con un nuovo telaio in metallo (acciaio inox, ottone e/o rame o ferro trattato). Il nuovo telaio di alloggiamento, è predisposto per la facile rimozione di ogni singolo pannello in caso di necessità, il quale è provvisto di bacchette di sostegno sagomate lungo le linee del disegno e saldate al fermavetro avvitato al telaio di alloggiamento.

Nuovo sistema di bacchette di sostegno

Controvetrata protettiva

 

Il montaggio di una contro-vetrata (vetrata isotermica), viene posizionata esternamente alla vetrata istoriata a protezione dai costanti attacchi degli agenti atmosferici esterni e dalla formazione dei fenomeni di condensazione dell’umidità molto gravosi per una vetrata antica.

A fine restauro viene consegnata la relazione tecnica insieme alla documentazione fotografica.